GIORGIO ANTONUCCI

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Cominciai a capire che la medicina non funzionava quando entrai negli ospedali e mi accorsi che le relazioni con i vivi sono condotte con la stessa indifferenza che si ha verso i morti. E scoprii che la nostra medicina è un intervento sull’oggetto da accomodare. [...]

 Appare bizzarro, ed è terribile e disumano che, nel momento in cui una persona sta soffrendo, non ci sia il minimo interesse umano per quanto prova. È un modo che facilita la morte, un modo accettato passivamente da tutti, come se fosse naturale. L’ospedale così com’è oggi non risponde assolutamente alle necessità dei cittadini; è un luogo dove si va per essere riparati come degli oggetti, o dove si va a morire senza che nessuno prenda in considerazione il fatto che non siamo degli oggetti, bensì persone.(Giorgio Antonucci)

continua

Il caso Mastrogiovanni: “87 ore” per morire

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morire, invisibili, sotto gli occhi di tutti. E’ il caso di Francesco Mastrogiovanni,maestro elementare di 58 anni, morto nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania, le cui ultime ore di vita vengono raccontate da Costanza Quartiglio nel suo film documentario “87 Ore”.

87 ORE film

LA STORIA  – Ecco la ricostruzione degli ultimi eventi di cui è stato protagonista Mastrogiovanni raccontati nel lavoro di Costanza Quartiglio. Il “maestro più alto del mondo” (come lo chiamavano i suoi alunni, ndr) il 30 luglio 2009 è stato visto sfrecciare in un’auto all’interno di un’area pedonale diAcciaroli, comune campano nel Cilento, con “lo sguardo perso nel vuoto”. Da qui, sostengono i familiari, è partita la richiesta del TSO (trattamento sanitario obbligatorio) da parte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (comune limitrofo ad Acciaroli. Vassallo è il ‘sindaco pescatore’ ucciso nel 2010 in agguato di sospetta matrice camorristica che è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura). Il TSO di Mastrogiovanni diventa esecutivo il giorno dopo, il 31 luglio, quando viene prelevato da un dispiegamento di forze dell’ordine presso una spiaggia del Cilento dove campeggiava.“Non portatemi all’ospedale di Vallo, lì mi ammazzano“: sarebbero queste le ultime ‘lungimiranti’ parole del maestro prima del ricovero. Ad ascoltarle una testimone poi sentita dai giudici. In ospedale Mastrogiovanni morirà il 4 luglio 2009 sotto lo sguardo delle telecamere. L’uomo era rimasto del tutto nudo per la maggior parte del tempo, precedentemente sedato (contenzione chimica) e poi legato al letto con fasce e bende per 87 ore consecutive (contenzione meccanica).Completamente inerme, ed incapace di muoversi autonomamente il maestro non sarebbe stato nutrito né dissetato.

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