Barbara Lalle: Una performer per i diritti sociali
Nessun posto può essere più adatto per entrare in contatto con l’altro se non quello dove “gli altri” si uniscono per vedere riconosciuta la propria esistenza, cittadinanza e identità.
In occasione del Gay-Pride Roma 2016, che avrà luogo il prossimo 11 giugno, la performer Barbara Lalle presenterà al pubblico “ Dressed by you”, performance ideata appositamente per la parata dell’orgoglio Lgbt che anche quest’anno avrà luogo come di consueto nel centro della capitale. Lalle, artista, terapista e insegnante romana, legata alTelefono Viola, per la restituzione di diritti e dignità a chi subisce violenze e abusi psichiatrici, spesso solo per la propria dichiarata diversità rispetto ad un canone identitario riconosciuto come l’unico valido, dopo gli ultimi successi presentati alla Tevere Art Gallery di Roma, sceglie questa volta quale luogo di esibizione un posto per lei inedito, la piazza delle rivendicazioni dei diritti sociali. L’occasione è sicuramente unica per mettere in campo il meglio di quell’arte estetico -relazionale di cui Barbare Lalle è di sicuro la rappresentante più eccentrica in Italia; del resto, come racconta lei stessa “ nessun posto può essere più adatto per entrare in contatto con l’altro se non quello dove “gli altri” si uniscono per vedere riconosciuta la propria esistenza, cittadinanza e identità”. Il contatto con l’altro (Contattoè anche il titolo di un’altra sua nota performance) costituisce il leitmotiv di tutta la sua esperienza artistica, che la porta a produrre solo agevolandosi della relazione di chi assiste alle sue performance. L’artista rilevazionista, l’11 giugno, al termine della parata lgbt, si incontrerà con i manifestanti in piazza, e da questa esperienza proverà a tessere e ad indossare il vestito della discriminazione ( dello stigma) che copre tutti coloro che non riescono a trovare piena cittadinanza nella comunità in cui vivono. Barbara Lalle per questa performance si avvarrà della partecipazione straordinaria di altri artisti e di cittadini della società civile che l’affiancheranno in questa esperienza collettiva in una calda giornata romana di istanze e di speranze. L’artista non comunica i nomi dei partecipanti non professionisti alla performance, ma dice semplicemente, sorridendo, che sarà accompagnata da persone della società civile che condividono con lei la necessità che pregiudizi e tabù escano allo scoperto per palesare il fardello di chi è costretti a subirli. Quindi specifica “ ci saranno mamme e papà, insegnanti e commercianti, professionisti e rappresentanti delle istituzioni, tutti insieme in un tentativo di rappresentazione di vita reale”. Accompagnerà la performer, catturando i momenti più salienti dell’esperienza collettiva, il fotografo Marco Marassi, unito a lei da un intenso sodalizio artistico.